In un mondo in cui il tema delle energie rinnovabili è sempre più attuale, con lo sviluppo dell'energia solare ed eolica sono emerse nuove problematiche in ordine all'impatto ambientale ed economico. Nasce così questa idea innovativa per l'integrazione ambientale degli impianti fotovoltaici nell'ambito degli specchi d'acqua, salvaguardando con ciò i terreni produttivi non più sottratti all'agricoltura.

Questa soluzione, brevettata dall'Ing. Elvio Cangini e dal geom. Stelio Poli prevede la realizzazione di isole fotovoltaiche galleggianti perfettamente aderenti alla superficie acquatica. Il progetto si inserisce in un contesto di perfetta armonia ambientale con gli specchi d'acqua (laghetti, stagni, laghi di montagna, chiari di pianura, lagune, ecc.), avendo un impatto pressoché nullo sul territorio e salvaguardando sia l'aspetto funzionale sia ambientale (non si riducono le superfici coltivabili; non si perde l'originaria funzione degli specchi d'acqua impegnati; non si alterano in alcun modo le caratteristiche fisico chimiche degli elementi interessati). Ciò consente anche l'utilizzo di specchi d'acqua dedicati principalmente ad altri usi senza intaccare il loro obiettivo primario ( anche il recupero ad es. di ex-cave allagate).

I pannelli fotovoltaici posti quasi paralleli ed in prossimità del pelo libero dell'acqua, permettono un miglior rendimento grazie ad una maggiore luminosità e ad una migliore riflessione della luce dell'ambiente acquatico rispetto al terreno. Un miglior rendimento si riscontra, inoltre, grazie al mantenimento della temperatura d'esercizio dei pannelli su valori decisamente ridotti rispetto a quanto si rileva a terra.

Altro notevole vantaggio è rappresentato dalla significativa riduzione dell'evaporazione dell'acqua e del conseguente rischio di prosciugamento del bacino.

L'intera struttura può essere agevolmente spostata permettendo una facile manutenzione dell'impianto stesso, delle rive e dell'invaso (eventuale necessità di dragaggio).

• Può essere utilizzato qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico;
• Inverter posizionati direttamente sull'isola galleggiante;
• Materiali utilizzati completamente riciclabili;
• Miglior rendimento del pannello dovuto al riverbero dell'acqua;
• Notevole riduzione dell'evaporazione dell'acqua dall'invaso;
• Struttura modulabile e facilmente assemblabile, fino alla copertura totale del bacino;
• Agevole spostamento dell'intera struttura per la manutenzione dell'invaso.

L'impianto fotovoltaico composto da una o più isole galleggianti, è strutturato per accogliere qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico e progettato con elementi galleggianti modulari, che possono essere dimensionati secondo esigenze specifiche. Una caratteristica di queste isole è la capacità di adattamento alle variazioni del livello d'acqua: in caso di siccità, l'impianto può tranquillamente appoggiarsi sul fondo, anche irregolare, o sulla riva del bacino senza danneggiarsi.

Le strutture possono essere posizionate altresì su laghi artificiali per acque potabili, grazie all'utilizzo di materiali idonei al contatto con alimenti e grazie ad una disposizione specifica atta ad evitare il ristagno di acqua al di sotto dei pannelli e l'eventuale proliferazione di microrganismi algali.L’impianto iniziale, realizzato nel 2008, è stato il primo al mondo nel suo genere. I successivi progetti sono stati un susseguirsi di evoluzioni e miglioramenti innovativi, ad esempio il posizionamento degli inverter direttamente sull'isola galleggiante, permettendo così di evitare strutture fisse a terra.

Sono stati impiegati elementi galleggianti testati da decenni in ambiente marino e, attenendosi scrupolosamente alle normative vigenti, sono stati verificati sia il galleggiamento (considerando la possibilità di accumuli di neve sulla superficie), sia il comportamento complessivo in presenza di vento e di moto ondoso con onde fino a 40/50 cm. È stata presa in esame anche la fase finale di smantellamento, una volta completato il ciclo di vita dell'impianto, prevedendo l'uso di materiali tutti riciclabili. Al momento non risultano esserci altre problematiche legate alla dismissione, poiché l'impianto è interamente galleggiante e privo di strutture fisse (ad es. non vi sono elementi in conglomerato cementizio).